24 novembre 2009 - Lea Garofalo, testimone di giustizia, viene uccisa in un appartamento di Milano dall'ex compagno Carlo Cosco, massacrata e bruciata pezzo a pezzo, “finché non rimane che cenere”.
24 novembre 2015 (o qualche altro giorno di novembre, senza data) - Sabrina Lembo resta immobilizzata nel letto di casa, con fitte muscolari e spasmi per tutto il corpo, oltre a molteplici patologie correlate, che la costringono a mesi di totale inattività. Le viene diagnosticata la fibromialgia, successivamente riconducibile a un dolore subito per un "amore malato".
25 novembre di ogni anno dal 2000- In ogni Paese vengono organizzate attività volte a sensibilizzare l'opinione pubblica contro la violenza sulle donne, in quella che è stata definita dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite "La giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne".
24 novembre 2018 - Viene presentata la nuova versione del libro "Il coraggio di dire no. Lea Garofalo la donna che sfidò la 'ndrangheta" , in occasione della ricorrenza dell'uccisione di Lea e della giornata mondiale contro la violenza sulle donne. L'autore è lo stesso di quell'amore malato.
E' quasi sera. A distanza di tre anni, gli effetti di quella fibromialgia si fanno ancora sentire, costringendomi anche oggi - come tre anni fa - all'immobilità fisica. A una vita d'immobilità. Il lavoro, la vita sociale, la libertà. Tutto sottomesso a quei dolori dei muscoli che, silenziosamente, debilitano il corpo, la psiche e l'anima. "Sono finita". Queste le parole che dalla mattina del 24 novembre più ricorrono nella mia mente. Sono finita per tutte le umiliazioni, le sofferenze, gli inganni, le delusioni, l'indifferenza, i tradimenti, le mortificazioni, le menzogne, le violenze subdole e psicologiche a cui non ho saputo dire di no tre anni fa. E senza rancore alcuno, oggi, nel celebrare anche io la giornata mondiale contro la violenza sulle donne, con il perdono nel cuore, mi chiedo quanto sarebbe bello ascoltare da quella bocca, non tanto la storia di Lea Garofalo (di cui bisogna parlare e tanto), ma un'affermazione consapevole e veritiera: "Non sono più degno di parlare delle donne".