Paolo è una persona apparentemente “per bene”, che gode di rispetto nell’opinione pubblica. E’ uno dei tanti individui che la società identifica comunemente come una “brava persona”, esemplare, degna di ammirazione per quello che dice e quello che mostra di fare. Eppure, un giorno due donne e un ragazzo decidono di denunciarlo per le violenze psicologiche e fisiche che hanno subito nel corso della loro relazione con lo stesso uomo, scontrandosi con la diffidenza della collet
Spesso, chi subisce violenza non viene creduto, perché soffre già una situazione psicologica oppressiva, che lo rende vulnerabile, emotivo, impulsivo. Capita, allora, che di fronte alla perturbabilità di chi cerca di raccontare il proprio dramma, si dia invece credito all'altra parte, a colui che adotta violenza e che spesso, è più razionale, studiato, credibile. Chi sa gestire le proprie emozioni attraverso un complesso sistema interiore basato sulla menzogna, riesce ad auto
Per riscatto? Per rivalsa? Per avere giustizia? "Quella, la giustizia, viene e va. Come tutte le cose. Che c'è di giusto ad essere picchiate, umiliate, tradite, schernite, ridotte ad essere un' ombra?" (da Anche io ho denunciato di Sabrina Lembo). Questa domanda mi piace ripeterla spesso: perché? Perché accadono determinate cose? E perché ne conseguono delle altre? Perché si fanno, poi, delle scelte? Perché? Una risposta univoca non credo ci sia. Ma alla risposta semplicistic
“Non si vedono mica i lividi e le lacerazioni dell’anima, i sanguinamenti del cuore. Resta tutto lì, invisibile. La violenza psicologica non si vede. Ti corrode poco a poco, facendoti sentire sempre più piccola, insignificante, sempre in difetto, inadeguata. Poi, scoppia in qualche modo, così, all’ improvviso.” Il libro Anche io ho denunciato racconta il dramma realmente vissuto da donne e non solo, che subiscono violenza psicologica, prima ancora che fisica, e la difficolt
24 novembre 2009 - Lea Garofalo, testimone di giustizia, viene uccisa in un appartamento di Milano dall'ex compagno Carlo Cosco, massacrata e bruciata pezzo a pezzo, “finché non rimane che cenere”. 24 novembre 2015 (o qualche altro giorno di novembre, senza data) - Sabrina Lembo resta immobilizzata nel letto di casa, con fitte muscolari e spasmi per tutto il corpo, oltre a molteplici patologie correlate, che la costringono a mesi di totale inattività. Le viene diagnosticata
Oltre alla violenza fisica, esiste un altro tipo di violenza, più meschina e subdola, che non lascia lividi visibili sulla pelle, ma ulcere nascoste in ogni piega dell'anima. È la violenza psicologica, di cui troppo poco si parla. Ancora sono con me gli effetti nocivi dei tuoi inganni, l'umiliazione, i sensi di colpa, la paura, le accuse, le falsità divenute realtà. I vuoti. Incolmabili. I vuoti di un affetto che non è amore. Perché chi ama non ha bisogno di mentire. Chi ama